In un modo di crescente consapevolezza ambientale, parte dell’opinione pubblica si è anche resa conto e interessata al tema dell’impatto ambientale delle tecnologie digitali nel loro complesso: dai dispositivi a Internet.
Durante il corso vedremo come la produzione di CO2 di Internet abbia ormai superato quella del traffico aereo, come le persone possono ridurre questo impatto (anche in tema di eredità digitale) e come questo possa anche essere un punto di aggancio.
In questi mesi di accesi dibattiti in tutto il mondo sull’emergenza climatica in atto (da anni, in realtà), c’è un enorme aspetto trascurato. Si parla di inquinamento dei trasporti, di quello degli allevamenti, dei rifiuti di plastica onnipresenti e di tanti altri problemi ogni giorno più o meno sotto i nostri occhi, ma ci si dimentica di una realtà che sotto i nostri occhi lo è letteralmente ogni minuto: ci si dimentica dell’impatto ambientale di Internet.
Con più di 4 miliardi di utenti connessi a un’infrastruttura sempre più estesa e complessa, tramite sempre più dispositivi, è inevitabile che l’impronta ecologica di Internet sia crescente e significativa. Tanto significativa da aver raggiunto e superato la produzione di CO2 del traffico aereo, con circa il 2% della produzione globale di CO2.
Poca roba rispetto all’industria energetica, eppure degli aerei si parla molto e di Internet molto poco.