Con 1.65 miliardi di utenti, Facebook è chiaramente un fenomeno globale che ha intriso di blu e di likes le nostre vite, offrendo un nuovo ecosistema in cui mettere alla prova le nostre relazioni interpersonali.
Sono 1.5 miliardi gli utenti che accedono a Facebook da mobile ed è 1 miliardo il numero di download e di installazioni dell’app di Facebook, stando ai risultati diffusi dal colosso californiano.
Questo vuol dire che per più di un miliardo di volte Facebook è stato autorizzato a entrare nel nostro smartphone e perseguire una serie di attività (spesso in background) volte a metterci meglio in contatto, non con i nostri amici, bensì con lo stesso Facebook.
Facebook sfrutta ogni dispositivo utilizzato dagli utenti per connettersi a Facebook e utilizza questa enorme mole di dati per profilarci in maniera sempre più precisa, al fine di vendere pubblicità di qualità sempre maggiore agli inserzionisti.
Queste frasi possono sembrare per nulla rischiose, ma pensiamo dunqe alla nostra vita. Pensiamo ai nostri ricordi, alle nostre informazioni confidenziali. Alle nostre conversazioni, messaggi, chiamate. Pensiamo anche ai soprannomi sulle nostre rubriche, ma anche a cose più concrete, come i nostri orari usuali o i nostri percorsi quotidiani. Facebook è entrato in possesso di queste queste informazioni su di noi, senza nemmeno dover fare una guerra. Ma semplicemente dandoci la falsa speranza di sentirci meno soli e più amati.
Ma quali sono le autorizzazioni che concediamo a Facebook nel momento in cui installiamo l’app?
1 ) Innanzitutto autorizziamo Facebook a sapere da quale telefono ci stiamo connettendo, conoscerne il modello e lo stato operativo, quindi se il telefono è spento, accesso, in chiamata, bloccato o sbloccato.
2) A Facebook diamo inoltre autorizzazione di gestione e analisi circa tutti i contenuti che vengono prodotti dal nostro dispositivo personale, dai messaggi di testo, alle immagini e ai video, fino ad arrivare agli audio.
Ci sono stati diversi articoli sul web che hanno allertato le persone circa il fatto che il gigante della Silicon Valley spiasse le telefonate degli utenti al fine di conoscerne meglio le necessità e, di nuovo, saper meglio profilare le pubblicità.
Facebook ha sempre negato. E continua a negare. Noi vi sfidiamo: iniziate a chiamare i vostri amici dicendo loro che state pensando di andare a fare una vacanza in Spagna. Vediamo che succede.
3)Facebook legge la tua rubrica.
Questo lo spiegavo a quei contatti che si ostinano a stare su Facebook con un nickname: Facebook sa perfettamente come vi chiamate. Lo sa perché ha già fatto un enorme studio comparato circa come viene salvato il vostro numero di telefono (che Facebook appunto conosce) sulle varie rubriche dei vostri contatti.
Se nell’80% dei casi venite etichettati come Marco Rossi, Facebook saprà per certo che Mark Redwood è un vostro nickname. Potete celare la vostra identità agli utenti di Facebook. Ma non a Facebook. Ricordiamo inoltre che nel 2014 Facebook acquista il più diffuso servizio di messaggistica istantanea, Whatsapp, e da allora i suoi database sono potenzialmente in comunicazione dando non poco da pensare al Garante della Privacy.
4) L’app di Facebook sa dove sei. Sì, insomma, ti geo-localizza e traccia i tuoi percorsi. Ha anche il controllo sulle altre app e può decidere di nascondere altre tipologie di app in favore di se stessa.
5) Può disattivare lo stand-by del telefono e modificarne le impostazioni di vibrazione e di audio. Leggere le vostre impostazioni relative alla sincronizzazione dei vostri account.
6) Ovvero Facebook conosce non solo il vostro account Facebook, ma tutti gli account connessi al vostro dispositivo (quindi anche eventuali account Google, Microsoft etc..).
Facebook ci tiene ad avere una panoramica degli utenti a 360 gradi, sulla loro vita in digitale perché così può seguire gli utenti ancora più a lungo (anche fuori dall’ecosistema Facebook).
7) Viene dato poi a Facebook il permesso di aggiungere o modificare gli eventi del calendario. Facebook può inoltre mandare delle mail all’insaputa dei proprietari e leggere quali sono gli eventi sul tuo calendario.
Insomma, sa per certo cosa fai, con chi, quando. E tutto sommato anche perché.
8) Può ovviamente leggere i contenuti presenti nella scheda rimovibile di memoria (SD), modificarli, gestirli e, addirittura, eliminarli.
9) Facebook può aggiungere, rimuovere account dal tuo telefono (con tanto di password), può leggere la tua configurazione del servizio Google.
10) Gli diamo autorizzazione di accesso per quanto riguarda la nostra rete wi fi, permettendo all’app di scaricare pacchetti di dati senza che l’app debba notificarci nulla, di individuare i dispositivi connessi alla rete
Come abbiamo potuto vedere, una volta scaricato, un applicativo software ha accesso ai dati e alle risorse hardware del nostro dispositivo e questo vuole dire che può vantare un enorme potere sulla nostra vita, sulle nostre abitudini, soprattutto sulla nostra privacy.
È per questo che è importantissimo aderire in maniera responsabile e consapevole ai servizi informatici che vogliono gestire i nostri dati, le nostre informazioni e i nostri contenuti.
Quando scegli un servizio informatico, stai facendo una scelta quasi politica, ideologica.
Scegliendo Facebook, ad esempio, scegli la pubblicità, la perdita di controllo di dati e l’uso dei profili personali per favorire aziende private.
Ti ricordiamo inoltre che sulla sezione delle impostazioni Facebook ti permette di scaricare una copia di tutti i tuoi dati Facebook. In questo modo potrai verificare quali sono i dati che hai condiviso con l’azienda californiana.
Iniziamo a scegliere di aderire a servizi che mettono l’umano al centro e che non si sviluppano sull’analisi delle persone ma bensì sulla loro valorizzazione.
Insomma, servizi come Exit.bio, che ti aiuta a ricordare la tua vita in digitale senza mai abusare della tua privacy o delle tue informazioni personali.